
Un luogo d’incanto
Verna è strettamente legata al territorio in cui nasce: la Toscana, regione che fin dal Rinascimento è stata culla delle arti e della cultura. Ma questi paesaggi mozzafiato, in cui la natura si fonde con la poesia, nascondono anche angoli meno noti, il cui fascino assume una forma particolare legata a doppio filo alla quiete e alla contemplazione. Una dimensione quasi mistica che trova la sua massima espressione nella sorgente della Verna.

L’acqua dei re
Molti secoli prima dell’arrivo dei Frati Minori, l’area della Verna era nota alle popolazioni locali per essere consacrata all’antica dea Laverna, protettrice dei viandanti, e al dio Pen, protettore delle montagne dal cui nome deriva probabilmente quello degli Appennini e dello stesso Monte Penna.
Nel corso dei secoli successivi alla predicazione di Francesco, il quale ricevette in dono dal conte Orlando di Chiusi l’intero massiccio, la zona divenne un luogo di preghiera e di pellegrinaggio frequentatissimo da viandanti e fedeli, portando alla scoperta della piccola sorgente nei pressi del santuario dalla quale, così si diceva, sgorgava un’acqua così salubre dal risultare “quasi miracolosa”.
Una simile notizia, unita alle descrizioni entusiastiche di quest’acqua (definita “di un’efficacia portentosa”), fece presto il giro dell’Europa: numerose personalità, da Guglielmo degli Ubertini, Vescovo di Arezzo, a Luigi I, fratello di Napoleone Bonaparte e re d’Olanda, vollero recarsi in questi luoghi per sperimentare di persona gli effetti benefici di una fonte così particolare.
Fu il dottor Carlo Calamandrei, nella seconda metà dell’Ottocento, ad effettuare le prime analisi sull’acqua della Verna, dando inizio a una lunga serie di studi e certificazioni che ne hanno sempre confermato la particolare bontà e purezza. Imbottigliata dal 1975, l’Acqua VERNA oggi fa parte del Gruppo Maniva SpA, che ha sede a Bagolino, paese dalle tradizioni antiche ai confini della provincia bresciana.
Nel corso dei secoli successivi alla predicazione di Francesco, il quale ricevette in dono dal conte Orlando di Chiusi l’intero massiccio, la zona divenne un luogo di preghiera e di pellegrinaggio frequentatissimo da viandanti e fedeli, portando alla scoperta della piccola sorgente nei pressi del santuario dalla quale, così si diceva, sgorgava un’acqua così salubre dal risultare “quasi miracolosa”.
Una simile notizia, unita alle descrizioni entusiastiche di quest’acqua (definita “di un’efficacia portentosa”), fece presto il giro dell’Europa: numerose personalità, da Guglielmo degli Ubertini, Vescovo di Arezzo, a Luigi I, fratello di Napoleone Bonaparte e re d’Olanda, vollero recarsi in questi luoghi per sperimentare di persona gli effetti benefici di una fonte così particolare.
Fu il dottor Carlo Calamandrei, nella seconda metà dell’Ottocento, ad effettuare le prime analisi sull’acqua della Verna, dando inizio a una lunga serie di studi e certificazioni che ne hanno sempre confermato la particolare bontà e purezza. Imbottigliata dal 1975, l’Acqua VERNA oggi fa parte del Gruppo Maniva SpA, che ha sede a Bagolino, paese dalle tradizioni antiche ai confini della provincia bresciana.



